Progetti innovativi

È AliperTherapeutics la startup vincitrice di Boldbrain 2022: svilupperà farmaci anti-tumorali

Mercoledì 14 dicembre 2022 circa 4 minuti di lettura In deutscher Sprache
Nicolò Pernigoni, cofondatore di AliperTherapeutics (foto di Eugenio Celesti)
Nicolò Pernigoni, cofondatore di AliperTherapeutics (foto di Eugenio Celesti)

Affollata cerimonia di premiazione al Palazzo dei congressi di Lugano, organizzata dalla Fondazione Agire. Erano rimasti in lizza 10 concorrenti, dopo una lunga e severa selezione (i candidati iniziali erano 128)
di Paolo Rossi Castelli

È AliperTherapeutics la startup vincitrice di Boldbrain 2022, il più importante concorso (e "acceleratore", come si dice nel gergo tecnico) dedicato in Ticino ai progetti di aziende innovative da creare e lanciare. Cosa significa Aliper? È la fusione delle iniziali di Alimonti e Pernigoni, i due co-fondatori (insieme ad altri colleghi), che da anni lavorano all’Istituto Oncologico di Ricerca (IOR) di Bellinzona. Andrea Alimonti è il responsabile del laboratorio di oncologia molecolare allo IOR, nonché professore all’Università della Svizzera italiana e al Politecnico di Zurigo. Nicolò Pernigoni è postdoc (vengono chiamati così i ricercatori dopo avere conseguito un dottorato) e fa parte del gruppo di Alimonti. Insieme hanno firmato, all’inizio di ottobre, uno studio pubblicato dalla prestigiosa rivista Science, sul ruolo che certi batteri dell’intestino possono avere nei confronti del tumore della prostata. E proprio i risultati di questa ricerca saranno alla base dell’attività della AliperTherapeutics. «La società non esiste ancora - spiega Pernigoni. - Nascerà nelle prossime settimane grazie al finanziamento (40’000 franchi, ndr) che è collegato al primo premio di Boldbrain. L’azienda, con sede a Bellinzona, sarà uno spin-off dello IOR, che detiene il brevetto delle molecole da noi isolate, studiando i batteri. La AliperTherapeutics otterrà in licenza il brevetto, e trasformerà in un prodotto quello che abbiamo scoperto».

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I ricercatori dell’équipe di Alimonti hanno dimostrato, in particolare, che le terapie ormonali (le più utilizzate, con successo) contro il tumore della prostata favoriscono in alcuni casi una composizione sfavorevole del microbiota intestinale (l’insieme dei microrganismi che vivono nell’intestino). Alcuni tipi di batteri cominciano, così, a sintetizzare piccole quantità di testosterone (il principale ormone sessuale maschile), indebolendo l’effetto delle terapie stesse (indirizzate proprio ad abbattere, invece, il testosterone prodotto dai testicoli, perché stimola la crescita di molti tipi di cellule tumorali prostatiche). «Nell’ambito dei nostri studi - dice Pernigoni - abbiamo però individuato alcune specie batteriche “buone” che aiutano a contrastare l’attività di quelle “cattive”, riducendo la resistenza del tumore alle terapie». I ricercatori stanno anche cercando di isolare altre molecole prodotte dai batteri buoni. E saranno proprio queste molecole, nei prossimi anni, a diventare la base di nuovi, possibili farmaci antitumorali.

AliperTherapeutics è stata scelta come vincitrice di questa edizione di Boldbrain (la quinta) da una giuria nazionale di esperti, presieduta da Jean-Pierre Vuilleumier. Al secondo posto si è qualificata AQUAtryp, che ha sviluppato uno spray innovativo per curare le ferite croniche. Al terzo posto, Zario, una piattaforma online di benessere digitale. Al  quarto, GiPsy, una startup che ha creato una particolare boa-drone, destinata soprattutto alle barche a vela e manovrabile da remoto tramite una web-app. Il quinto premio, infine, è andato a Revozona, che utilizza il gas ozono per pulire i materiali con cui l’industria della moda realizza i capi di abbigliamento, e in questo modo permette di ridurre del 90% le emissioni di CO2. Revozona ha vinto anche il premio del pubblico, votato in diretta grazie agli smartphone.

Affollatissima la sala del palazzo dei Congressi di Lugano, dove si è svolta la cerimonia, martedì 13 dicembre, a testimonianza del successo di questo concorso, che in termine esteso si chiama “Boldbrain Startup Challenge” ed è organizzato dalla Fondazione Agire, con il supporto di Banca Stato e di altri sponsor. «Boldbrain è un programma in continua crescita - ha commentato il consigliere di Stato Christian Vitta, tramite un videomessaggio - che offre un’esperienza arricchente ai partecipanti e che costituisce un importante tassello della strategia elaborata dal Cantone a sostegno delle startup. Ci auguriamo che le idee dei dieci finalisti possano stimolare anche altri giovani imprenditori ad avviare le loro iniziative e a svilupparle qui in Ticino».

Il cammino per arrivare alla finale è stato molto selettivo e severo, ed è durato sette mesi: si è partiti con le iscrizioni (ben 128 startup si sono candidate), per arrivare alla selezione di soli 20 progetti, che sono poi diventati, appunto, dieci. Infine la scelta delle cinque startup vincitrici, che complessivamente si sono aggiudicate finanziamenti per 120’000 franchi, più consulenze, corsi e altri premi significativi (tra cui una borsa di studio del valore di 52’000 franchi per l’Executive Master in Business Administration dell’USI, assegnata ai primi classificati) . «L’importante è andare avanti e credere nei propri sogni», è stato ribadito più volte. Perché, parafrasando lo scrittore portoghese Fernando Pessoa, le ferite più dolorose sono spesso quelle delle battaglie che, alla fine, NON abbiamo avuto la forza di affrontare - come ha ricordato l’attore Diego Parassole, protagonista di un applauditissimo intermezzo.