Come tradurre la scienza

Cinque Premi Nobel scrivono
per i bambini, ma vengono
anche "revisionati" da loro...

Domenica 2 gennaio 2022 circa 5 minuti di lettura In deutscher Sprache

di Keri Gonzato

Chiedere a cinque Premi Nobel di scrivere articoli scientifici per bambini e ragazzi dagli 8 ai 15 anni, ma proporre anche a un gran numero di ragazzi di “revisionare” quei testi, in modo da renderli realmente comprensibili e gradevoli per le menti più giovani: l’idea - unica nel suo genere - è venuta ai curatori della rivista scientifica online Frontiers for Young Minds, che hanno dato così vita a una “Nobel Collection” disponibile gratuitamente. «La collezione - scrive la piattaforma Frontiers (che ospita il progetto) - collegherà le giovani menti con alcuni degli scienziati più illustri di oggi attraverso materiale didattico coinvolgente, che affronta alcune delle ricerche più innovative degli ultimi vent’anni».

Frontiers è una piattaforma “open”, cioè aperta e gratuita, che oltre a Frontiers for Young Minds e alla Nobel Collection contiene un grandissimo numero di articoli scientifici, nonché i link a decine di altre riviste online, sempre open, specializzate nei diversi settori della ricerca. Frontiers è nata nel 2007 da un’idea di due neuroscienziati del Politecnico federale di Losanna, Henry and Kamila Markram e si è rapidamente sviluppata, fino a raggiungere risultati di assoluto rilievo: nel 2021 ben 1,4 miliardi di visualizzazioni e download di articoli, secondo quanto dichiara lo stesso sito di Frontiers.

Per quanto riguarda, in particolare, la rivista Frontiers for Young Minds, è dedicata ad articoli “editi da bambini per i bambini”. I giovani curiosi sono invitati non solo a leggere, ma - come dicevamo - a essere anche protagonisti attivi, proponendosi come revisori degli articoli scritti dagli stessi vincitori del Nobel (e anche da altri autori). La collezione è destinata a crescere nel tempo, e può essere letta, scaricata e condivisa gratuitamente. I primi testi sono disponibili in inglese, ma in futuro verranno tradotti in più lingue, per poter essere apprezzati da giovani di tutto il mondo. Sin dai primi articoli pubblicati, in ogni caso, l’esperienza sta vivendo un ottimo riscontro e ha già ricevuto molti riconoscimenti, per il suo processo di revisione, la facilità di navigazione del sito, i supporti visivi informativi tra cui cartoni animati, e la scrittura accessibile ai bambini. Ma gli apprezzamenti arrivano dagli stessi, giovani lettori. «Sono molto interessato alla scienza - ha scritto un “revisore” svizzero di 13 anni - ed è affascinante recensire articoli di veri scienziati che sanno così tanto dei loro settori di specializzazione! Molti degli articoli spiegano le malattie pericolose ai bambini, e penso che queste informazioni siano molto importanti!”

Cosa hanno in comune i vincitori di Premi Nobel e i ragazzi? La curiosità! Senza un’intensa curiosità, la ricerca scientifica non andrebbe avanti o, come diceva Albert Einstein, il paracadute della mente non si aprirebbe... Conferma May-Britt Moser, premio Nobel per la medicina nel 2014, e autrice di uno degli articoli della collezione: «Sono onorata di contribuire alla rivista Frontiers for Young Minds. I bambini nascono curiosi, con la passione per le domande e con una particolare luce negli occhi. Come scienziato, ho il privilegio di poter porre domande che ritengo importanti. Spero che gli articoli inseriti in questo progetto possano aiutare a coltivare e rafforzare la passione e la curiosità dei bambini per la scienza: che dono per l’umanità sarebbe!».

Oltre alla Nobel Collection, gli argomenti pubblicati da Frontiers for Young Minds spaziano dall’astronomia e dalle scienze spaziali alla biodiversità, neuroscienze, prevenzione dell’inquinamento, salute mentale e altro ancora. Sebbene scritti e modificati per un pubblico più giovane, tutti gli articoli fanno riferimento a solide ricerche basate sull’evidenza scientifica. 

I PREMI NOBEL - Nel 1901, quindi poco più di 120 anni fa, venne consegnato il primo Premio Nobel. Alfred Nobel creò questo riconoscimento per “riparare ai danni” della sua principale invenzione - la dinamite - con il desiderio di premiare gli impulsi umani più positivi per uno sviluppo sociale avanzato ed equo. Con la presa di coscienza delle potenziali conseguenze della sua invenzione, da creatore di esplosivi (poi utilizzati, come si sa, anche per produrre bombe e armi sempre più potenti) passò ad essere un filantropo dedicato all’evoluzione scientifica, etica e morale della società, utilizzando buona parte dei guadagni ottenuti proprio dai suoi brevetti legati alla dinamite. L’idea di tradurre le scoperte di illustri scienziati in materiale accessibile ai più giovani, depositari del mondo futuro, gli sarebbe di certo piaciuto. L’iniziativa Nobel Collection, spiegano gli organizzatori, vuole  accendere “la miccia” giusta nei ragazzi, portandoli ad aprire nuove porte e a comprendere il ruolo della scienza nel trovare soluzioni per i grandi cambiamenti che l’umanità deve affrontare. Il progetto Nobel Collection si aggiunge all’impegno dichiarato già anni fa da Frontiers verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, offrendo un nuovo strumento per una Istruzione di qualità (Obiettivo 4).

GLI ARTICOLI DELLA "COLLECTION" - Ma ecco quali sono i primi 5 articoli di The Nobel Collection — Frontiers for Young Minds:

How do we find our way? Grid cells in the brain, scritto da May-Britt Moser, Premio Nobel per la Medicina nel 2014;

Computer Simulations in Service of Biology, scritto da Michael Levitt, Premio Nobel per la Chimica nel 2013;

Quasi-Crystal, Not Quasi-Scientist, scritto da Dan Shechtman, Premio Nobelper la Chimica nel 2011;

The Transcription of Life: from DNA to RNA, scritto da Roger D. Kornberg, Premio Nobel in Chimica 2006;

Targeted Degradation of Proteins - the Ubiquitin System, scritto da Aaron Ciechanover, Premio Nobel per la Chimica nel 2004.
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(Nella foto in alto, la "copertina" della Nobel Collection - © Frontiers Media)