Un altro volume scritto
da 5 Premi Nobel per i bimbi
(ed è ancora un successo)
di Valeria Camia
Parlare di scienza senza averne le competenze e senza banalizzare le questioni è dannoso. Tanto più se i destinatari delle informazioni sono dei bambini. Eppure non sono spesso proprio i più piccoli a essere curiosi e a porre agli adulti, genitori o docenti, domande “scomode”, alle quali è difficile rispondere? Nel 2013 è nata, a Losanna, Frontiers for Young Minds una rivista scientifica open access (ovvero con accesso online gratuito), senza scopo di lucro e pluripremiata, che si rivolge proprio ai bambini. L’obiettivo? Tenere vivo l’interesse per la scienza tra i giovani e migliorare la scarsa comunicazione tra i professionisti e il pubblico (che nello specifico ha tra gli 8 e i 15 anni). Spaziando dalla biologia, alla chimica, dalla fisica, all’ingegneria, passando per la matematica e altri argomenti scientifici, i contenuti di Frontiers for Young Minds non sono solo scritti da scienziati, non sono solo sottoposti a revisione da parte della comunità scientifica, ma vengono anche proposti a un gran numero di ragazzi con il compito di “revisionare” quei testi, in modo che siano chiari e comprensibili.
La rivista, con i suoi articoli pensati apposta per i più giovani, quindi pieni di immagini a colori, grafici e illustrazioni, ha vinto numerosi premi per l’eccellenza, tra cui quello dell’American Association for the Advancement of Science (AAAS) per il giornalismo scientifico e il premio del British Medical Journal (BMJ) per la migliore rivista medica per il pubblico.
Nel 2021, in piena pandemia Covid-19 ed esattamente 120 anni dopo l’assegnazione del primo Premio Nobel, Frontiers for Young Minds ha lanciato Nobel Collection, che nelle sue (ormai) tre edizioni ha raccolto articoli scritti da diversi Premi Nobel. Il terzo volume di questa collezione è stato pubblicato lo scorso settembre. Dentro trovano spazio cinque articoli: “La bizzarra vita dei quark: Uno sguardo ravvicinato alla materia”, scritto da David Gross, Premio Nobel per la Fisica nel 2004; “Torce molecolari che illuminano la scienza”, scritto da Martin Chalfie, Premio Nobel per la Chimica nel 2008; “Il Ribosoma - La fabbrica per la produzione di proteine secondo il codice genetico”, scritto da Ada Yonath, Premio Nobel per la Chimica nel 2009; “I segreti della secrezione: trasporto delle proteine nelle cellule”, scritto da Randy Schekman, Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina nel 2013; e “Vedere oltre i limiti con la microscopia a super risoluzione”, scritto da Eric Betzig, Premio Nobel per la Chimica nel 2014.
Come interagiscono i quark, le unità che compongono protoni e neutroni e perché la forza di attrazione tra loro diventa più debole quando si avvicinano mentre cresce quando si allontanano? Lo sapevate che la proteina fluorescente verde (GFP), una minuscola molecola luminosa originariamente trovata in meduse bioluminescenti, può aiutare a capire come funzionano le cellule e alcuni virus che causano malattie? E ancora, in che modo studiare la "fabbrica" di produzione di proteine nelle cellule, chiamata ribosoma, potrebbe aiutarci a comprendere come funzionano gli antibiotici e come migliorarli? Le cellule rilasciano sostanze nel sangue e in altre cellule mediante un processo chiamato secrezione: come funziona l’intero percorso di questo processo fondamentale? E infine dove possiamo arrivare, nello oggetti molto piccoli, utilizzando molecole luminose attaccate all’oggetto che vogliamo studiare?
Domande, quelle trattate negli articoli del volume, che forse un giovane non si porrebbe di fronte a una bibita fresca, ma che racchiudono bene la sfida di Frontiers for Young Minds: presentare in modo interessante e comprensibile contenuti difficili, aprendo a un mondo fatto di curiosità e scoperte. Per dirlo con le parole - riportate dalla piattaforma Frontiers - del premio Nobel Bert Sakmann (che ha scoperto come le cellule del cervello generano elettricità), gli articoli pubblicati nella Nobel Collection aiutano a capire il modo in cui le scoperte scientifiche plasmano le nostre vite e come la scienza possa avere un impatto sul loro futuro.
A tal proposito, commentando il nuovo volume, Laura Henderson, responsabile del programma Frontiers for Young Minds, ha enfatizzato l’impegno della rivista per offrire ai bambini l’accesso al lavoro degli scienziati insigniti del prestigioso premio. Un obiettivo, che a vedere dai dati, non è disatteso: oltre 1,5 milioni di letture e download degli articoli del primo volume, secondo quanto dichiara lo stesso sito di Frontiers; oltre 335mila le visualizzazioni del terzo volume a pochissimi mesi dalla sua uscita e 30 milioni le pagine online di Frontiers for Young Minds visualizzate in nove anni dalla sua creazione, con lettori provenienti principalmente dagli Stati Uniti (4,7 milioni), dall’Europa (oltre 2 milioni), dall’India (un milione) e da altre parti dell’Asia (1,3 milioni).