Pian Scairolo

Al via "cosmos", una fabbrica
innovativa e sostenibile
che guarda anche alla bellezza

Domenica 30 ottobre 2022 circa 6 minuti di lettura In deutscher Sprache
Ampie vetrate all’interno dello stabilimento cosmos (foto di Eugenio Celesti)
Ampie vetrate all’interno dello stabilimento cosmos (foto di Eugenio Celesti)

Inaugurato lo stabilimento più grande del gruppo farmaceutico IBSA, all’interno del quartiere CorPharma. Attrezzature di alta tecnologia, con un’attenzione particolare per ridurre l’impatto sull’ambiente
di Paolo Rossi Castelli

«È una fabbrica, ma sembra un albergo. Entrare qui, oggi, mi ha lasciato senza parole... Vi auguro di continuare così e di essere fonte di ispirazione anche per altri». Non ha nascosto la sua sorpresa Andrea Bernardazzi, sindaco di Collina d’Oro, durante l’inaugurazione (sabato 29 ottobre) di “cosmos”, il nuovo stabilimento dell’azienda farmaceutica IBSA (Institut Biochimique SA) a Pian Scairolo. Ed effettivamente il grande edificio, coperto fino a pochi giorni prima da alte transenne, ha stupito per la sua architettura. Qualcuno l’ha paragonato a un museo americano, qualcun altro addirittura a un tempio...
All’ingresso c’è un’ampia reception con una scala curva di marmo bianco che porta ai piani superiori. Tutto è curato, con larghi spazi e tocchi di design: uno stile lontanissimo da quello dei capannoni classici delle fabbriche. Eppure questo è uno stabilimento, il più grande del gruppo IBSA (ampio 16’200 metri quadrati, come tre campi da calcio), dove ogni anno verranno prodotti 240 milioni di dosi terapeutiche. 

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«La bellezza è fondamentale - ha commentato Arturo Licenziati, presidente e amministratore delegato di IBSA. - Fare cose belle, o brutte, costa lo stesso. Ma quando si entra in un ambiente piacevole, e si rimane lì a lavorare per otto ore al giorno, la bellezza fa la differenza: ti apre il cuore e la mente».
Ha aggiunto Michele Foletti, sindaco di Lugano: «Ringrazio IBSA per quello che sta facendo e per avere scelto di porre qui il suo quartier generale. Mi ha colpito sentire parlare di bellezza in un comparto industriale...».  

Lo stabilimento cosmos è solo una parte, in realtà, di un ampio progetto, chiamato CorPharma, che cambierà il volto di uno dei 7 “quartieri” (il numero 4 per la precisione) di Pian Scairolo, una delle aree industriali e commerciali di punta del Canton Ticino, a cavallo fra tre comuni (Lugano e Collina d’Oro, appunto, e Grancia), ma cresciuta in modo disordinato e poco funzionale negli ultimi decenni. Il nuovo progetto di IBSA, concordato con le autorità (anche se ancora non è terminato il lunghissimo iter del Piano di quartiere), prevede soluzioni avanzate nell’ambito della sostenibilità, con una scelta attenta dei materiali e con giardini pensili e pannelli solari sui tetti degli edifici, e un parco pubblico, oltre a un nuovo asilo nido e a una scuola materna. Alla fine, CorPharma costerà 150 milioni di franchi.

«CorPharma - spiega Christophe Direito, building & infrastructure manager del gruppo IBSA - è uno spazio ben delineato, al cui interno si sviluppano diversi settori per ciascuna attività: quattro aree (magazzini, produzioni, uffici e laboratori) che, come i quattro petali di un quadrifoglio, compongono un insieme, unico e integrato». CorPharma si estende lungo un’area di 43’000 metri quadrati e rappresenta il 10% dell’intero comparto di Pian Scairolo.

All’interno di CorPharma verrà inserito, come dicevamo, il quartier generale di IBSA (direzione generale, fondazioni, direzione commerciale, ricerca e sviluppo): un’azienda che è cresciuta moltissimo da quando, nel 1985, era stata acquisita da Arturo Licenziati e aveva 60 dipendenti, 5 milioni di fatturato e molti debiti. «Adesso - ha spiegato il vicepresidente Antonio Melli - la società ha più di 2’000 collaboratori, in Ticino (dove lavorano 850 persone) e nelle altre 17 filiali distribuite nel mondo, compresa la Cina e gli Stati Uniti. La rete commerciale copre 90 Paesi». IBSA è uno dei maggiori operatori a livello internazionale nell’area della medicina della riproduzione, ma è comunque attiva in molti settori (endocrinologia, dolore e infiammazione, dermatologia e altri ancora), con un’intensa attività di ricerca. «Il nostro fatturato consolidato annuale - dice Melli - ha raggiunto gli 850 milioni di franchi, ma puntiamo al miliardo».

Il settore farmaceutico è molto importante in Ticino, dove sono presenti, oltre a IBSA, decine di aziende impegnate in questo comparto. «L’area farmaceutica rappresenta l’8,5% del prodotto interno lordo del Cantone - ha spiegato il consigliere di Stato Christian Vitta, direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia - raggiungendo quota 2,7 miliardi annuali di franchi. Stiamo lavorando intensamente per potenziare anche le attività di ricerca, creando un ecosistema che favorisca le imprese. Un momento decisivo sarà l’avvio del Parco dell’Innovazione Ticino, in collegamento con gli altri parchi della Svizzera tedesca, ma anche con il  “Mind” di Milano, che sta sorgendo sull’area dell’Expo. Uno dei centri di competenza del Parco dell’Innovazione Ticino sarà proprio legato alla Scienze della vita, di cui fa parte anche il settore farmaceutico. Nascerà tra breve e vedrà fra i soci fondatori l’IRB, lo IOR, l’USI, la SUPSI, l’Ente ospedaliero cantonale e le aziende di Farma Industria Ticino. Saremo contenti se, come sembra, parteciperà anche IBSA».

Ha aggiunto Paolo Bianchi, direttore della Divisione della salute pubblica del Dipartimento della sanità e della socialità, intervenuto a nome del consigliere di Stato Raffaele De Rosa, assente a causa di un infortunio: «Una realtà industriale come quella di IBSA è fondamentale anche da un punto di vista strettamente sanitario. Da tempo (e in particolare durante i momenti più difficili dell’emergenza Covid) abbiamo compreso quanto sia necessario poter contare direttamente nel nostro territorio su aziende con forti competenze e capacità produttive, al fine di garantire l’approvvigionamento dei farmaci. È importante riconoscere questa necessità e sostenere la produzione locale».

Ma torniamo a “cosmos”. Il nuovo stabilimento dà lavoro a 250 persone, che devono verificare il funzionamento di 4 linee di produzione completamente automatizzate: entrare in questi ambienti è diverso, in modo radicale, da quello che accadeva nelle fabbriche di qualche decennio fa. C’è solo un fruscio di fondo, e tutto è affidato alle macchine. Gli ingressi sono controllati: i (pochi) estranei sono obbligati a indossare copriscarpe, cuffietta e un camice sopra i vestiti, come gli impiegati dello stabilimento, d’altronde. Le tecnologie più avanzate permettono di velocizzare il lavoro senza perdere nulla in termini di qualità e sicurezza, anzi migliorando questi parametri. IBSA ha 6 siti produttivi in Svizzera, 3 in Italia e 2 in Cina, con una forte espansione verso i mercati internazionali, secondo lo schema di ricerca e produzione tipico delle grandi multinazionali del farmaco, sia pure in scala più ridotta.

Durante la costruzione di cosmos, Arturo Licenziati è andato quasi tutti i giorni sul cantiere, «perché - racconta - sono anziano e ho bisogno di concretezza, di toccare le cose con le mani, anche se amo le favole. Le aziende vanno seguite, accompagnate, un po’ come si fa con i bambini: quando sono piccoli, devi portarli a scuola, poi imparano a fare da soli. Anche per la nostra azienda le cose sono andate così: è cresciuta e adesso ha una base molto solida. I protagonisti di questo cammino sono tutti i miei collaboratori, che hanno partecipato sempre con passione alla nostra crescita. Alla fine, questo stabilimento non è mio... È delle maestranze, dei cittadini, del Cantone, dei giovani che verranno qui e troveranno un posto di lavoro anche negli anni futuri».