Come tradurre la scienza

Un successo il racconto
della Piccola flora di Gandria

Domenica 22 dicembre 2024 circa 5 minuti di lettura

di Camilla Stefanini

Il Sentiero di Gandria (foto di Eugenio Celesti)
Il Sentiero di Gandria (foto di Eugenio Celesti)

Piccola flora, ma grande biodiversità: in appena 1.4 chilometri, il Sentiero di Gandria (che collega Castagnola al paese di Gandria, appunto, costeggiando le bellissime rive del lago di Lugano) racchiude un vero tesoro botanico. "Piccola flora del Sentiero di Gandria" è anche il titolo di una guida curata da Nicola Schoenenberger, direttore dei Conservatoire et Jardin botaniques di Ginevra, che aiuta a scoprire questa varietà vegetale: quasi 400 specie! Se venissero messe in fila, corrisponderebbroe a circa una specie ogni quattro passi...
Il libro fa parte del progetto “Lugano al verde”, ed è stato pubblicato lo scorso luglio dalla Città di Lugano in coedizione con Edizioni Casagrande. Dopo questi primi 5 mesi è possibile trarre un bilancio, positivo, di questa iniziativa: la “Piccola flora del sentiero di Gandria” ha avuto un buon successo, raggiungendo per alcune settimane il primo posto nella classifica dei volumi più venduti alla libreria Segnalibro di Lugano, ed è stata tradotta in francese, inglese e tedesco. È in vendita nelle librerie “fisiche” svizzere e italiane, e in quelle virtuali (come IBS e Amazon).

La guida, tascabile ed elegante al tempo stesso, è il frutto di molti anni di osservazioni, diventate una lunga serie di schede botaniche uscite sul sito di Lugano al Verde tra il 2015 e il 2022.

Il Sentiero del Gandria, che si dipana ai piedi del monte Brè (occorrono circa 25 minuti per percorrerlo), ospita ben il 12% delle specie vegetali presenti in Svizzera. Nel libro, l’autore ne ritrae 100, a rappresentare l’ecologia della regione. Tra queste troviamo piante selvatiche poco conosciute, specie esotiche e ornamentali (presenti nei parchi e nei giardini lungo il sentiero), ma anche tipi di alberi più noti come la quercia pubescente (Quercus pubescens) e l’olmo comune (Ulmus minor). Ogni scheda botanica rivela l’origine del nome, la descrizione e la distribuzione geografica, gli usi culinari e fitoterapici, ma anche il periodo di fioritura e vari fatti curiosi, come l’utilizzo del "Semprevivo maggiore" sui tetti delle case durante l’Impero di Carlo Magno. La "Piccola flora del Sentiero del Gandria" è una guida adatta agli appassionati di qualsiasi livello: ogni termine botanico viene spiegato in un glossario in appendice. Inoltre, è possibile riconoscere le specie grazie a fotografie a colori, scattate dallo stesso autore lungo il sentiero. 

La guida è utile tutto l’anno: come spiega Schoenenberger, «a Gandria c’è sempre qualcosa da vedere, grazie al suo particolare microclima. Adesso, per esempio, si troverebbero sicuramente delle rose di Natale e i ciclamini in fiore». La regione di Gandria è un luogo molto amato dai viaggiatori, ma anche dai residenti, e rappresenta uno dei “fiori all’occhiello” del turismo ticinese. La combinazione unica di geografia, geologia e clima ne fanno un sito naturalistico di grande valore, tale da essere iscritto nell’Inventario federale dei prati e pascoli secchi di importanza nazionale (PPS) e nell’Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale (IFP), che designa i paesaggi più pregiati della Svizzera. «Si tratta di un sito con una biodiversità assolutamente straordinaria, quello che chiamiamo un hotspot di biodiversità - dice l’autore. - Frequento il sentiero di Gandria da quando andavo al liceo a Lugano, ed è uno dei luoghi che mi hanno ispirato a diventare botanico. Il libro vuole essere una lente su questo tratto di territorio della città, con una piccola flora spesso poco appariscente, ma estremamente importante e in alcuni casi minacciata».
Sì, perchè ben una sessantina delle specie del sentiero sono nella Lista Rossa Svizzera, cioè nell’elenco delle specie a rischio di estinzione. «Questa situazione - chiarisce Schoenenberger - è determinata soprattutto dal cambio dell’uso della terra, un fenomeno estremamente diffuso in Svizzera. Il paesaggio è stato modificato radicalmente: abbiamo bonificato i terreni umidi, incanalato i fiumi, urbanizzato e frammentato il territorio. Questo, ovviamente, ha un impatto sulla biodiversità: con i siti naturali, spariscono anche le specie. Il sentiero di Gandria, in ogni caso, è nonostante tutto un luogo fortunato, sia per gli aspetti di microclima e geologici, sia perchè è una piccola porzione di territorio relativamente al sicuro da questi processi di trasformazione». 

Il sentiero è quindi diventato un “rifugio” per queste specie vegetali, alcune ormai rare in Svizzera, come l’affascinante Ombelico di Venere (Umbilicus rupestris), capace di crescere tra le fessure della roccia. Secondo l’autore, questo luogo prezioso ancora soffre, però, di un’insufficiente attenzione da parte delle autorità, nonostante la nota straordinarietà. «La gestione del Sentiero - precisa Schoenenberger - ormai è consona alla ricchezza naturalistica del sito, ma con la cementificazione poco accorta di alcune porzioni le minacce permangono. Un metro di qua, uno di là... l’erosione delle superfici pregiate è costante, come se il terreno fosse una risorsa infinita. Ogni metro quadrato, invece, conta per la biodiversità».

Con "Piccola flora del Sentiero di Gandria", Nicola Schoenenberger vuole quindi attirare l’attenzione sul valore naturalistico di questo sito da preservare. «La biodiversità - conclude l’autore - è un patrimonio prezioso che ci appartiene. Ne abbiamo bisogno e dobbiamo prendercene cura. Il libro è un invito a guardarci attorno con occhi più attenti, per scoprire le meraviglie nascoste in quello che ci circonda».