intelligenza artificiale

Quando il signor Dalle Molle
arrivava con gli abiti di seta
e il papillon fatto a mano…

Giovedì 23 novembre 2023 circa 5 minuti di lettura In deutscher Sprache
Andrea Rizzoli, attuale direttore dell’IDSIA, durante la cerimonia per i 35 anni dell’istituto (foto di Chiara Micci / Garbani)
Andrea Rizzoli, attuale direttore dell’IDSIA, durante la cerimonia per i 35 anni dell’istituto (foto di Chiara Micci / Garbani)

Nella sala polivalente del Campus est si sono svolte le celebrazioni per i 35 anni dell’IDSIA. Una storia di successo, avviata a Lugano dalla lungimiranza e dalle idee "visionarie" dell’imprenditore italiano
di Paolo Rossi Castelli

«Era un visionario, un uomo affascinante, capace di anticipare il futuro, coraggioso. A volte, bisogna ammetterlo, anche difficile da comprendere, persino per noi della famiglia... Lo ammiravamo moltissimo, ma in certi momenti guardava davvero troppo lontano». Così - secondo le parole del nipote Antonio - era l’imprenditore italiano Angelo Dalle Molle, che nel 1988 decise di creare a Lugano un centro di studi sull’intelligenza artificiale, l’IDSIA, quando l’informatica era ancora un oggetto misterioso per la maggior parte delle persone. 

Da quel 1988 sono passati 35 anni, e numerosi successi sono stati raggiunti (già nel 1994 l’istituto era stato citato dalla rivista Business Week tra i 10 centri più importanti a livello globale per lo studio dell’intelligenza artificiale). Un cammino celebrato lo scorso 26 settembre dalla SUPSI e dall’USI, che ora gestiscono l’IDSIA, nella sala polivalente del Campus est di Lugano con una cerimonia solenne ma al tempo stesso informale e spontanea, alla presenza di molti protagonisti di quest’avventura, e anche di Antonio Dalle Molle, emozionato e commosso. «Com’era Angelo? Ce lo siamo domandati per tutta la vita anche noi... - ha ricordato. - Parlare con lui era emozionante. Ti imbambolava, letteralmente. Alcune idee erano forse troppo avanzate per i tempi, e i suoi fratelli tiravano le redini, per così dire. Ma poi, comunque, lo appoggiavano, avallando i suoi progetti. Non dimentichiamo che Angelo è stato un precursore anche dell’auto elettrica (aveva realizzato diversi prototipi) e dell’idea del car sharing. Alcune di quelle iniziative erano state molto criticate, allora. Adesso, invece, sono realtà. Nonostante le "censure", Angelo aveva comunque deciso di investire cifre ingenti nelle sue idee, e trasmetteva sempre entusiasmo a chi lavorava con lui».

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Nato a Venezia nel 1908, Angelo Dalle Molle aveva creato insieme ai fratelli Amedeo e Mario il celebre aperitivo Cynar, nel 1952. La famiglia (che ha avuto un ruolo importante del mondo imprenditoriale italiano) ha poi conquistato il mercato nazionale anche con il VOV e con il Biancosarti, e con molti altri prodotti ancora. Angelo era un uomo di vasta cultura, desideroso di contribuire alla rinascita dell’economia e della società dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale, ed era convinto che la scienza dovesse aiutare l’uomo a vivere meglio, a comunicare e a muoversi in modo più efficiente, rapportandosi con l’ambiente in modo virtuoso. L’informatica, secondo lui, poteva giocare un ruolo fondamentale in tutto questo. 

L’IDSIA ha avuto la sua sede iniziale nel palazzo che adesso ospita la biblioteca dell’USI, e uno dei primi assunti era stato un ragazzo molto promettente, appena laureato alla Facoltà di informatica dell’Università di Pisa (una delle poche allora presenti in Europa): Luca Gambardella, che ha poi diretto per molti anni l’istituto e attualmente è vice-rettore dell’USI per l’innovazione. «Angelo Dalle Molle aveva un fascino spettacolare - racconta Gambardella. - Indossava abiti di seta, con il papillon fatto a mano: un vero nobiluomo. Veniva spesso nei nostri uffici. Parlava con noi, si informava, chiedeva con delicatezza se quello che facevamo avesse un’utilità per tutti».

Nel ’93 lavoravano all’IDSIA solo sette ricercatori, tra cui, oltre a Gambardella, Carlo Lepori e Jürgen Schmidhuber, ma l’istituto ha ben presto assunto una dimensione internazionale, grazie a una serie di studi di successo, ispirati ai sistemi biologici (come gli algoritmi di Gambardella per ottenere la massima “ottimizzazione” traendo spunto dal comportamento delle formiche). Dal canto suo Schmidhuber ha creato algoritmi che si sono rivelati fondamentali per lo sviluppo delle reti neurali profonde (deep neural networks), e che adesso rendono possibili applicazioni come Siri, Alexa, Google Voice.
Ma dall’IDSIA è passato anche Marcus Hutter che, insieme al suo dottorando Shane Legg, ha sviluppato parti importanti della teoria alla base della cosiddetta intelligenza artificiale generale. Qualche anno dopo, Legg ha fondato DeepMind, una startup acquisita da Google per 500 milioni di dollari, e considerata una delle aziende maggiormente innovative del settore.

In verità non sempre tutto è andato liscio all’IDSIA, che ha dovuto affrontare anche momenti di difficoltà organizzative e finanziarie. Ma il solido supporto della Confederazione, presente fin da subito, e quello del Cantone, hanno permesso di risolvere i problemi. Nel 1999 l’IDSIA è stato poi integrato nella nuova SUPSI, creata due anni prima. In seguito, è diventato un istituto comune con l’USI

La crescita è stata fortissima: «Attualmente - spiega Franco Gervasoni, direttore generale della SUPSI - all’IDSIA lavorano complessivamente 130 persone, con 60 progetti in vari ambiti operativi».
Aggiunge Luisa Lambertini, rettrice dell’USI: «Tutti avevano ben chiaro che l’IDSIA era un gioiello e che sarebbe stato necessario trovare il modo migliore per gestirlo insieme. Il modo è stato trovato, ed è quello che caratterizza anche altri settori in cui si muove il mondo universitario ticinese: ricerca di base all’USI e ricerca applicata alla SUPSI. Angelo Dalle Molle aveva intuito il potenziale dell’intelligenza artificiale ben prima che diventasse “mainstream”. E anch’io sono ammirata verso queste persone lungimiranti, che hanno un’idea e decidono di donare una parte rilevante delle loro risorse per renderla concreta».