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Occhi puntati sui "glicani": importanti, mutevoli, capaci
di guidare le proteineintelligenza artificiale

Mercoledì 4 maggio 2022 circa 4 minuti di lettura In deutscher Sprache

Esperti internazionali riuniti al Campus Est USI-SUPSI di Viganello, nell’ambito di un progetto finanziato dall’Unione Europea per lo studio di queste molecole. Il meeting è coordinato da Andrea Danani (IDSIA)
di Paolo Rossi Castelli

Per tre giorni, dal 4 al 6 maggio, nella sala polivalente del Campus Est di Viganello si parlerà di un argomento importante, con molte ricadute sulla vita di tutti noi, ma non facilissimo da "afferrare": i glicani. Che cosa sono? Quale significato ha questa parola pressoché sconosciuta ai non addetti ai lavori? «Possiamo considerare i glicani principalmente come una sorta di “vestiti” delle proteine - spiega Andrea Danani, organizzatore del convegno e responsabile del laboratorio di Biofisica computazionale all’IDSIA (Istituto Dalle Molle di Studi sull’Intelligenza Artificiale, affiliato alla USI e alla SUPSI): - vestiti che possono influenzare molto le proteine, con forti conseguenze, per esempio, sull’idratazione delle cellule, sul funzionamento del sistema immunitario e anche sulle patologie tumorali. Fino ad alcuni anni fa i glicani erano considerati come Cenerentole, perché si pensava che servissero solo come molecole di sostegno del collagene. Poi si è scoperto, invece, che hanno un ruolo fondamentale, più dinamico, per il buon funzionamento dell’organismo, e la Ricerca si è mossa maggiormente in quella direzione. La sfida adesso è capire bene come interagiscono con le altre molecole e con i farmaci».

Dunque parlerete di questo al convegno. Chi parteciperà?

«Mi permetta una precisazione - dice Danani. - Non si tratta di un convegno tout court. È il meeting annuale di un’Azione COST sui glicani, appunto, che si chiama Innogly».

Dalla padella alla brace... Per spiegare un nome oscuro (i glicani) scivoliamo in un termine ancora più oscuro, l’Azione COST!

«Niente di complicato, in realtà. COST, innanzitutto, è la sigla di Cooperation in Science and Technology: un programma dell’Unione Europea che finanzia network (reti) di ricercatori in settori di studio specifici. Questi network vengono denominati Azioni COST, appunto, e i fondi ricevuti servono per finanziare attività quali conferenze, meeting, scambi di ricercatori fra università, “training schools” per studenti e diffusione della ricerca. Se ricevono il via libera dalla UE, le Azioni durano in media 4 o 5 anni. Io sono nel comitato direttivo dell’Azione che si occupa dei glicani, e a me è stato affidato il compito di organizzare il Meeting annuale, dopo lo stop dovuto al Covid».

Sono incontri destinati soltanto a voi, o sono aperti a tutti?

«C’è una parte “open” ad accesso libero, e gratuito: basta registrarsi. Questo è uno degli aspetti più belli delle Azioni COST. Di norma per partecipare a eventi scientifici professionali bisogna pagare, e gli importi spesso sono elevati. Insomma, la nostra parte open è come un congresso di alto livello, ma “free”. Sono a numero chiuso, invece, le riunioni dei gruppi di lavoro che si occupano dei temi specifici su cui è strutturata l’Azione (i cosiddetti Working Groups, in genere 4 o 5). È comunque possibile trovare il programma dettagliato del Meeting all’indirizzo https://innogly2022.eu, e altre informazioni utili sull’Azione Innogly nel sito https://innogly.eu/».

Mi parlava dell’importanza dei glicani...

«Sono polisaccaridi, cioè catene di monosaccaridi, una classe di zuccheri, e si agganciano alle proteine, ma anche ad altri tipi di molecole (come i lipidi, cioè i grassi), creando grandi molecole. Per molti anni si è pensato che la presenza dei glicani fosse più ridotta di quella che è realmente, ma poi si è visto che circa il 60% delle proteine è legata a queste molecole, formando quelle che si chiamano glicoproteine, o proteine glicosilate. Molto dipende da come i glicani “avvolgono” le proteine, perché le diverse modalità possono cambiare la loro funzione. Nel caso dei tumori, per esempio, la glicosilazione (si chiama così l’”abbraccio”) avviene in modo diverso, rispetto a quanto si verifica nelle proteine sane, e questo può diventare un marcatore della malattia. Anche molti batteri sono glicosilati (hanno glicani nella loro membrana): è un mondo molto complesso, ancora tutto da esplorare».

Perché, fra le centinaia di Azioni COST attualmente avviate dall’Unione Europea, Lei ha scelto proprio questa?

«Perché mi occupo di simulazioni al computer dei sistemi biologici a livello molecolare (in particolare, cerco di caratterizzare le interazioni fra le componenti fondamentali di questi sistemi, come le proteine e la membrana cellulare, insieme a certi tipi di farmaci), e i glicani sono difficilissimi da studiare, dato che sono molto flessibili e hanno un grande margine di libertà nelle variazioni. È una sfida, per chi si occupa di biofisica computazionale. Una sfida che mi ha subito affascinato. In passato ho partecipato ad altre Azioni COST, e le reputo uno strumento molto valido per chi vuole fare networking a livello europeo. In particolare, permettono a chi si occupa di modellizzazione computazionale, come me, di entrare in contatto con laboratori sperimentali e confrontarsi con loro: un aspetto fondamentale per la mia ricerca».
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Nella foto in alto, Andrea Danani (©  Loreta Daulte)