formazione

Scuola europea di oncologia
e USI: studi avanzati
contro i tumori gastrointestinali

Giovedì 25 agosto 2022 circa 4 minuti di lettura In deutscher Sprache
L’ex-palazzo dell’IRB in via Vela 6 a Bellinzona ora ospita la sede dell’ESO e di altre istituzioni scientifiche (foto di Chiara Micci/Garbani)
L’ex-palazzo dell’IRB in via Vela 6 a Bellinzona ora ospita la sede dell’ESO e di altre istituzioni scientifiche (foto di Chiara Micci/Garbani)

Collaborazione fra la ESO (che ha appena inaugurato la nuova sede nel Bellinzona Biomedical Hub) e l’USI: 15 mesi di percorso formativo e un "certificato" che verrà riconosciuto anche a livello internazionale
di Elisa Buson

A conti fatti, un tumore su quattro riguarda l’apparato digerente: lo dicono i dati dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). Stomaco, esofago, intestino, fegato e pancreas sono i distretti più colpiti, con quasi 5 milioni di nuovi casi ogni anno e oltre 3 milioni di vittime nel mondo. Numeri che purtroppo continuano a crescere per colpa di obesità, sedentarietà, alcol e fumo, ponendo un serio problema di sanità pubblica. Fortunatamente dai laboratori di ricerca continuano ad arrivare nuove terapie sempre più mirate ed efficaci, che stanno notevolmente migliorando la qualità di vita e la sopravvivenza dei malati. Aiutare i medici ad usarle al meglio, rimanendo al passo con le ultime novità senza mai perdere di vista le esigenze del paziente, è l’obiettivo del nuovo Certificato di Studi Avanzati sui Tumori Gastrointestinali (CAS-GI) promosso dalla European School of Oncology (ESO) in collaborazione con l’Università della Svizzera italiana (USI).

La prima edizione ha preso il via a giugno con 25 di partecipanti, selezionati per merito, che seguiranno un percorso formativo di 15 mesi. Con il superamento dell’esame finale, otterranno un certificato accademico di ESO e USI che assegnerà 14 crediti europei, riconosciuti a livello internazionale. «Il punto di forza del corso è che si svolge in modalità ibrida, in parte online e in parte in presenza, dando agli studenti la possibilità di incontrarsi fisicamente in occasione di importanti congressi ed eventi internazionali di oncologia», spiega Fedro Peccatori, direttore scientifico di ESO. «Oltre alla formazione, dunque, vengono offerte anche occasioni per fare networking, un elemento cruciale per la crescita professionale dei medici, soprattutto nelle fasi iniziali della loro carriera».

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Foto di Chiara Micci/Garbani Guarda la gallery (6 foto)

Lo spirito del corso rispecchia quello della scuola, che nasceva proprio 40 anni fa come organizzazione no-profit dedicata alla formazione. I suoi fondatori, l’oncologo Umberto Veronesi (celebre per aver rivoluzionato la chirurgia del tumore della mammella) e la principessa Laudomia Del Drago (colpita in prima persona dal tumore), erano convinti che un migliore accesso alla formazione oncologica potesse portare a diagnosi più precoci e a terapie più efficaci, riducendo il numero di vittime del cancro. Molti oncologi di fama internazionale hanno aderito alla causa dando il proprio contributo alla Scuola, come nel caso di Franco Cavalli, presidente della Fondazione per l’Istituto Oncologico di Ricerca (IOR) di Bellinzona e presidente del comitato scientifico dell’ESO.

La Scuola, che oggi ha una sede a Milano e una (nuovissima) a Bellinzona, nell’ex-palazzo IRB di via Vela (proprio in questi giorni gli arredatori stanno ultimando gli uffici), ha portato i suoi programmi formativi ben al di là dei confini dell’Unione europea, spingendosi fino alla regione euroasiatica, al Nord Africa e all’America latina. «Quello che viene apprezzato dell’ESO è la sua offerta formativa originale, che va oltre i soliti percorsi prestabiliti ed è caratterizzata da un approccio olistico alla cura del paziente», sottolinea Peccatori. «Oltretutto è anche una formazione indipendente dalle case farmaceutiche e da altri portatori di interesse: la Scuola si mantiene grazie alle donazioni, come il generoso lascito della famiglia Necchi (proprietari di un’azienda metallurgica nota ai più per le macchine da cucire), ma anche grazie all’attiva ricerca di fondi. Nell’ultimo anno, per esempio, l’ESO ha partecipato a diverse call europee, vincendo in cordata con altre università il bando del Piano europeo di lotta contro il cancro, lo "Europe’s Beating Cancer Plan".

La dinamicità della Scuola si riflette anche nella sua offerta post-laurea, che ha iniziato ad ampliarsi nel 2013 con l’avvio del primo corso per il conseguimento del Certificato di Competenza sui linfomi, e nel 2015 con il Certificato di Competenza sul tumore della mammella, entrambi promossi in collaborazione con l’Università di Ulma in Germania. Nel 2018 è stato il turno del primo Certificato di Studi Avanzati sul tumore polmonare, realizzato insieme all’Università di Zurigo. «Questa esperienza ha fatto da apripista e ci ha aiutato a esplorare la fattibilità di iniziative simili con gli atenei svizzeri», racconta il direttore scientifico dell’ESO. «Quando l’USI ha aperto la sua facoltà di medicina a Lugano, ha subito mostrato grande interesse nel promuovere insieme un corso post-laurea sui tumori gastrointestinali, a cui ne seguiranno altri due nel 2023: il Certificato di Studi Avanzati sui tumori ginecologici e il Certificato di Studi Avanzati sul cancro della prostata».

L’ampliamento dell’offerta formativa resta infatti uno dei pilastri fondanti del piano strategico dell’ESO. «Guardando al futuro – specifica Peccatori – intendiamo stringere ancora nuove collaborazioni con le università svizzere ed europee, puntando molto sulla formazione a distanza e continuando a offrire la possibilità (gratuita) di fare pratica clinica presso centri oncologici europei d’eccellenza».