Formazione

Quante possibilità di lavoro
nel settore aero-spaziale:
la "corsa" parte dal Ticino

Domenica 31 dicembre 2023 circa 6 minuti di lettura In deutscher Sprache
Prove del potentissimo motore Vulcain 2.1 per il razzo Ariane 6, il 23 novembre scorso (© ESA - M. Pedoussaut)
Prove del potentissimo motore Vulcain 2.1 per il razzo Ariane 6, il 23 novembre scorso (© ESA - M. Pedoussaut)

L’USI ha il compito, nell’ambito del consorzio Space Exchange Switzwerland, di creare iniziative per avvicinare a questo mondo i giovani svizzeri dai 20 ai 35 anni. Molte le discipline coinvolte
di Enrica Iacono

Se si pensa alla Svizzera, la prima cosa che viene in mente non è certamente lo Spazio. Eppure non tutti sanno che la Confederazione è uno dei membri fondatori dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Il settore è in continua espansione: basti pensare che è uno degli ambiti cresciuti maggiormente durante gli anni della pandemia (si parla di un +9%, mentre tutto il resto si trovava in difficoltà). Proprio per questo motivo in Svizzera si punta molto sulla promozione delle carriere nello Spazio e lo si fa attraverso uno specifico progetto, Space Exchange Switzerland (SXS). Si tratta di un consorzio che ha al suo interno cinque partner, ognuno con un compito diverso: il Politecnico di Losanna (EPFL), sede principale di SXS, il Politecnico di Zurigo (ETH), l’Università di Zurigo, la Fachhochschule Nordwestschweiz (FHNW) di Brugg e l’Università della Svizzera italiana

L’USI, in particolare, si occupa del progetto attraverso il Servizio Carriere e ha l’obiettivo di attrarre i giovani nella fascia di età 20/35 anni da tutta la Svizzera, promuovendo la loro possibile attività presso l’Agenzia spaziale europea, le industrie nel settore spazio e altri enti internazionali, quali la NASA e l’agenzia spaziale giapponese JAXA. Il Politecnico di Losanna, insieme al quello di Zurigo, guida invece la parte relativa al sostegno alle industrie, il rapporto con i partner industriali, la proposta di eventi e workshop per i professionisti e la rappresentanza all’estero. C’è poi la FHNW che si occupa delle attività di sensibilizzazione del pubblico giovane e l’Università di Zurigo che offre con i suoi ricercatori servizi di consulenza per le immagini di osservazione della Terra. Il consorzio è stato selezionato attraverso un bando, voluto dal Dipartimento federale per l’Economia, educazione e ricerca.

«In Svizzera - spiega a Ticino Scienza Grégoire Bourban, coordinatore e responsabile di SXS - si tratta essenzialmente di piccole e medie imprese che lavorano per lo Spazio e solitamente sono aziende piuttosto attive anche in altri settori. Penso a quello biomedico, farmaceutico o della scienza dei materiali». Il consorzio SXS non vuole promuovere solo carriere da astronauta, ma tutto quello che, a 360 gradi, riguarda il mondo aerospaziale. Che tipo di competenze sono richieste? Ce lo spiega bene Elena Bittante, coordinatrice del progetto nel Servizio Carriere dell’USI: «Il settore Spazio - dice - non è, come si crede, focalizzato solo in un determinato ambito, cioè l’ingegneria. Come USI-Carriere all’interno del progetto agiamo sul territorio per tutti i giovani che studiano in Svizzera. Il nostro obiettivo è quello di ispirare i ragazzi e sfatare la logica tecnocratica che oggi esiste verso il settore».
Sono quindi richieste competenze diversissime: il centro è l’ingegneria, sì, ma sono collegate molte altre discipline, dalla geografia alla medicina, al data science fino ad arrivare a business, legge e comunicazione. «Ci serve scoprire - racconta Bittante - come abitare gli ambienti difficili, e quindi la facoltà di riferimento non può che essere architettura. Ci serve anche capire come cambia la funzionalità del corpo umano e quella degli animali e delle piante, per andare ad abitare la Luna e altri pianeti. Dobbiamo essere consapevoli che lavorare nello Spazio richiede tutte le competenze e spesso multicompetenze. L’USI è coinvolta nel progetto SXS anche per questo motivo: le competenze necessarie per lo Spazio coinvolgono tutte le facoltà che abbiamo: l’Accademia di architettura e la Facoltà di biomedicina, ma anche le facoltà di Scienze informatiche, di Science economiche e di Comunicazione”.

Un progetto, quindi, che prevede l’inserimento dei giovani nelle aziende legate al settore. In Ticino, per esempio, ci sono piccole aziende che puntano tutto sull’intelligenza artificiale e sono specializzate nello sviluppo di algoritmi per utilizzare le immagini di osservazione della Terra. «L’Agenzia Spaziale Europea - dice Bourban - deve essere vista come un fattore di stimolo. Ha un budget, un programma per sostenere lo sviluppo della ricerca e dello sviluppo e, naturalmente, a un certo punto è anche il cliente per le missioni scientifiche. Ma di solito l’ESA non è il cliente finale, costituito in sostanza da altre aziende come Airbus Defense and Space o Thales Alenia Space». Ci sono inoltre molte società che hanno bisogno di infrastrutture spaziali per sviluppare servizi come le telecomunicazioni o l’osservazione della Terra. «Nella vita quotidiana - spiega ancora Bourban - siamo circondati da realtà legate al mondo dello Spazio. Succede quando utilizziamo il navigatore in auto. Ma non basta: senza i satelliti non sarebbe possibile valutare o vedere l’evoluzione del clima».

La Svizzera è quindi una nazione “spaziale”. Si trova al settimo posto, su 22 membri dell’ESA, per quanto riguarda il contributo individuale di ogni Paese al budget annuale dell’Agenzia. In ogni missione dell’ESA c’è una parte svizzera ed è per questo motivo che si punta molto sui giovani e sulla crescita dei talenti elvetici. «Oggi - dice Elena Bittante - servono sempre di più le transversal skills, cioè le competenze per agire nel mondo reale anche al di fuori di quello che si studia. Come USI-Carriere andiamo nelle varie università e parliamo con gli studenti per informarli e incoraggiarli. Abbiamo quattro strumenti chiave: gli eventi carriera nel settore Spazio, grazie alla forte collaborazione dei Career Services Network Switzerland (CSNCH); la consulenza diretta; le borse di studio attraverso Movetia (l’agenzia nazionale per la promozione degli scambi e della mobilità all’interno del sistema educativo); e lo sviluppo di partnership con industrie, enti intergovernativi e network di vario tipo, come Euraxess (una piattaforma creata per favorire le interazioni fra ricercatori, imprenditori, università e imprese, ndr)». 

Gli studenti che vogliono tenere d’occhio i bandi e le opportunità nel settore Spazio possono consultare un’apposita pagina di Space Exchange Switzerland a questo link: https://www.space-exchange.ch/career

Intanto i numeri continuano a crescere, così come l’interesse dei giovani: agli eventi organizzati durante l’ultimo anno sono intervenuti più di 500 studenti. I dati non sono ancora stati pubblicati, ma la Svizzera è pronta a posizionarsi sempre più in alto. Non è importante salire su un’astronave: lo Spazio si vede bene anche dalla Terra.