Arrivano a Lugano i "Voxxed Days",
conferenze di informatica
con la passione di un concerto rock
L’evento, previsto per il 16 e 17 gennaio, è organizzato da SUPSI, USI e Exteso. Relatori di livello internazionale dibatteranno sui temi più caldi del momento. L’idea, nata in Ticino, si è diffusa anche a Zurigo e Ginevradi Simone Pengue
Decima edizione dei Voxxed Days Ticino. Anche se pare un nome da concerto rock, stiamo parlando di una conferenza di informatica, ma i quattrocento partecipanti attesi a Lugano il 16 e 17 gennaio ardono di passione come se si trattasse di musica. Nel giorno e mezzo di incontri (al Campus Est di via La Santa il 16, e al Palazzo dei Congressi il 17) sono previste animate discussioni su linguaggi di programmazione, trucchi del mestiere dello svilippatore e soluzioni ingegnose a problemi concreti, sia attraverso seminari frontali che chiacchiere da bar, come accade in ogni conferenza che si rispetti.
L’evento, senza scopi di lucro, è organizzato con il patrocinio della città di Lugano da SUPSI, USI e Exteso, un’azienda la cui unica ragione sociale è la realizzazione dei tre Voxxed Days svizzeri di Ticino, Zurigo e Ginevra sotto l’egida della struttura centrale licenziataria Devoxx, dal cui anagramma il nome dell’appuntamento luganese. Federico Yankelevich, uno degli organizzatori dell’evento fin dalla prima edizione e responsabile della squadra di sviluppo software dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), racconta che «il nostro scopo primario era offrire questo tipo di eventi ai professionisti che ci sono nel settore. Tanti li conoscevamo personalmente, come ex-compagni di scuola o ex-colleghi di lavoro. L’evento è piaciuto e abbiamo avuto modo di portarlo a Zurigo e poi al CERN di Ginevra». Un incontro il cui spunto è significativamente diverso dai ritrovi accademici spesso organizzati dalle università, come spiega Yankelevich: «Il nostro taglio è molto professionale. Di solito i nostri relatori sono persone che hanno “le mani sporche” nel codice, e nei loro interventi spiegano come hanno risolto un problema reale. È anche un’occasione per incontrare persone con gli stessi interessi, fare conoscenze nuove e guardare il mercato del lavoro. Spesso i nostri sponsor pubblicizzano le proprie offerte di lavoro – continua Yankelevich. - È un evento unico in Ticino. E in Svizzera sono molto pochi gli eventi indipendenti di questo tipo».
TANTI AMBITI D’AZIONE - Gli interventi dei relatori spazieranno in tutti gli ambiti dell’informatica, dalla sicurezza ai sistemi di sviluppo per applicativi server, alla tecnologia blockchain che, per chi fosse a digiuno del termine, è il sistema alla base delle criptovalute, come la celebre BitCoin o la luganese LVGA, lanciata dalla città ticinese nel 2021.
«Si parlerà anche di gestione della collaborazione - aggiunge Yankelevich - perché oggi lo sviluppatore non è più il singolo davanti alla tastiera, ma si muove in una squadra di quattro, cinque o sei persone che lavorano assieme. Durante i Voxxed Days si discuterà dei metodi per condividere i propri software con la comunità e di molti altri temi tecnici». La selezione delle presentazioni tra le oltre 230 proposte è stata effettuata da un comitato presieduto da Tiziano Leidi, professore in multimedia processing e direttore dell’Istituto sistemi informativi e networking presso la SUPSI, i cui docenti e ricercatori supportano l’iniziativa fin dalle primissime edizioni.
L’ANNIVERSARIO DI JAVA - Quest’anno ricorre anche il trentesimo anniversario di Java, il linguaggio di programmazione a cui sono principalmente, ma non unicamente, dedicati i Voxxed Days. Java è stato uno dei primi linguaggi ad essere stato ampiamente distribuito, quando i computer hanno cominciato a essere popolari all’inizio degli anni Novanta. «Java - spiega Leidi - è un linguaggio pensato fin dal principio per risolvere una moltitudine di problemi trasversalmente ai domini applicativi, ed è riuscito per tanti anni ad essere il più utilizzato in assoluto. Ad esempio, è il linguaggio di riferimento per il mondo legato soprattutto ai grossi sistemi bancari o a quelli per la vendita e l’acquisto di prodotti».
Esistono decine di linguaggi di programmazione differenti, e chi mastica qualcosa dell’argomento avrà sentito certamente parlare anche di Python e C++, altri due popolari esempi. Senza addentrarci nei pregi e nei difetti di ciascuno, stiamo parlando degli strumenti di sviluppo delle applicazioni per computer e smartphone, televisioni, frigoriferi o persino ascensori. Una delle difficoltà che riscontra chi si affaccia per la prima volta alla produzione di software è la rigidissima grammatica, come spiega Tiziano Leidi: «Il linguaggio di programmazione è molto più vincolato e rigido nella sua struttura, rispetto a un linguaggio naturale». Noi, da umani, abbiamo invece bisogno di esprimerci con i modi e le espressioni che abbiamo sviluppato nel corso della nostra lunga evoluzione biologica e culturale o, per dirla con estrema semplicità, di utilizzare la nostra lingua quotidiana. Qui arriva in aiuto l’intelligenza artificiale (AI), che avrà un ruolo da protagonista dei Voxxed Days Ticino 2025. Attraverso una serie di programmi basati su questa tecnologia, per gli sviluppatori è possibile comunicare con la macchina quasi come se parlassero con una persona, esprimendo direttamente che cosa vorrebbero. In altre parole, per gli addetti ai lavori significa passare da robotiche stringhe di codice a frasi in italiano o in inglese accessibili a tutti, lasciando all’intelligenza artificiale l’onere di tradurle nei linguaggi di programmazione. Non solo, i sistemi disponibili per la comunità e discussi ai Voxxed Days Ticino sono persino in grado di prevedere le necessità dello sviluppatore: «L’intelligenza artificiale - commenta Federico Yankelevich - è in grado di capire il contesto e il codice che stai scrivendo e ti suggerisce la parte che seguirà, anche se non hai ancora detto che cosa vorrai. Naturalmente l’AI funziona bene solo dopo un po’ di addestramento, quando conosce cosa fai. Ti accelera molto, soprattutto per i compiti ripetitivi».
PICCOLE PORZIONI DI CODICE - Per ora, si parla ancora di utilizzare l’intelligenza artificiale per aiutare in piccole porzioni di codice, perché i sistemi attuali non riescono a sviluppare in autonomia un grande progetto. «La difficoltà sta nell’altissima complessità di un sistema informatico - dice Tiziano Leidi. - Sono convinto che passeranno ancora parecchi anni prima di arrivare a risolvere il problema». Ma anche quando si riuscirà a sviluppare questi sistemi di assistenza alla programmazione «lo sviluppatore ci dovrà essere comunque - continua Leidi, - perché è lui che dice all’intelligenza artificiale che cosa deve fare». Questo discorso include la responsabilità legale ed etica di chi scrive e distribuisce il software. Proprio come accade nella generazione di testi, anche per i codici l’intelligenza artificiale può fornire risposte che appaiono perfettamente valide, ma nascondono invece gravi errori o addirittura le cosiddette allucinazioni. «Spesso gli informatici - dice Leidi - hanno fra le mani dei sistemi in ambito finanziario o sanitario che, se non funzionano correttamente, possono causare problemi molto gravi, fino a mettere addirittura a rischio la vita degli esseri umani. Una discussione gigantesca è oggi sul tavolo per sensibilizzare i professionisti anche su questi aspetti».
LIMITI E RISCHI - La presa di coscienza dei limiti e dei rischi dell’uso dell’intelligenza artificiale nell’ambito della programmazione è uno dei temi fondamentali dei Voxxed Days Ticino, che si impegna a promuovere un uso responsabile di questa tecnologia, offrendo anche spunti pratici. Federico Yankelevich spiega infatti che, «se integri soluzioni scritte dall’intelligenza artificiale nel programma e le offri ai tuoi utenti, dovresti comunque essere attento e segnalare i tuoi utenti che non tutto è garantito e c’è un certo margine di errore. Siamo professionisti, abbiamo delle responsabilità».