Parole che curano, lezione 2
Perri Klass: «Continuate
a leggere libri ai vostri bimbi!»
di Valeria Camia
Leggere una storia ai proprio figli, ad alta voce, e fin dalla più tenera età, tenendo in mano “un libro di carta” è obsoleto? Nell’era dei libri elettronici, sempre più interattivi, dobbiamo rassegnarci alla lettura indipendente dei bambini a un’età sempre più giovane? Difficile rispondere, certo è che per la dottoressa Perri Klass la scomparsa della lettura ai figli non è affatto auspicabile: «Quando vedo un neonato o un bambino piccolo, felice sulle ginocchia della sua mamma o del suo papà, mentre sfoglia un libro, qualcosa in me sente che quel bambino sarà in grado di affrontare le sfide future della vita».
Perri Klass Ingrandisci la foto
Perri Klass, pediatra, scrittrice, collaboratrice del New York Times e direttore medico nazionale (National Medical Director) dell’organizzazione no-profit Reach Out and Read che opera in ambito pediatrico per promuovere l’alfabetizzazione precoce, sarà a Lugano il 30 ottobre. L’occasione è data dalla seconda lezione del corso “Parole che curano” promosso dalla Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana (USI) con la Divisione Cultura della Città di Lugano e IBSA Foundation per la ricerca scientifica, e con la collaborazione artistica del LAC (Lugano Arte e Cultura). Quest’anno il tema del corso (il terzo del progetto Cultura e Salute) riguarda gli effetti benefici della comunicazione verbale e scritta per la salute del paziente. Nell’Aula polivalente del Campus Est a Lugano, in via La Santa 1, la dottoressa Klass presenterà evidenze che sottolineano l’importanza della lettura genitoriale non solo per lo sviluppo della competenza linguistica e di un’immaginazione vivida nei bambini, ma anche per la loro salute e benessere. L’inizio della lezione è previsto per le 18.
«Dopo essersi concentrata a lungo sull’impatto negativo delle esperienze infantili avverse sulla salute fisica e sul benessere mentale in età adulta - spiega Klass - la ricerca medica sta dando maggiore attenzione scientifica, negli ultimi anni, anche alle esperienze positive dell’infanzia (le cosiddette Positive Childhood Experiences). Questa nuova prospettiva sta contribuendo a riequilibrare la nostra comprensione di come i bambini crescono e del potere dei genitori e delle altre persone che si prendono cura di loro nel sostenerli, anche in momenti difficili. La lettura è ormai riconosciuta tra i medici e i ricercatori come una delle esperienze più positive dell’infanzia».
Come mai? «Quando sono tenuti sulle ginocchia dei loro genitori - dice Klass - vicino a loro e ascoltano una storia; mentre indicano le immagini in un libro; seguendo il ritmo delle rime presenti nel testo e contano gli oggetti illustrati nelle pagine: ecco che i bambini gettano le basi di quelle abilità linguistiche, logiche e di ragionamento che li aiuteranno, in seguito, a gestire le proprie emozioni e comportamenti in situazioni impegnative, e a perseverare per raggiungere i propri obiettivi».
A chi chiede alla dottoressa quali letture per bambini scegliere e quanta lettura sia necessaria, la risposta è chiara: «Per me il messaggio da veicolare ai genitori è proprio quello di leggere! È un invito, per così dire, ad aprire un libro con il proprio bambino (il che non significa insegnare ai bambini a leggere) sul bus, in una pausa tra un gioco e l’altro, di mattina o alla sera. Che si legga sempre la stessa storia o si cerchino con i bambini continue nuove avventure da leggere: non c’è una regola unica. A mio avviso è importante che i genitori trovino libri e storie piacevoli da leggere, testi che i figli amino ascoltare - per quanto, ci tengo ad aggiungere, credo fermamente che i bambini debbano avere dei libri di alta qualità e culturalmente diversi».
E proprio parlando di cultura e contesti diversi, Klass precisa come gli effetti positivi della lettura valgono indipendentemente dallo status socioeconomico della famiglia, dal reddito familiare e dall’istruzione dei genitori. I libri, insomma, oltre a essere strumenti per entrare in contatto con l’esterno («tenere un libro tra le ginocchia e percepirne le pagine aiuta ancge a sviluppare il senso tattile, aprendo così all’esplorazione del mondo»), servono anche al benessere futuro del bambini in modo “universale”. Ecco perché è necessario un grande impegno da parte delle istituzioni e del mondo scientifico per sensibilizzare, attraverso modalità che possano raggiungere tutti, circa il ruolo importantissimo della lettura genitoriale. «Sono una pediatra - conclude Klass - e se dovessi dire ai genitori di tornare a casa con i loro figli e includere interazioni linguistiche molto positive nella loro vita quotidiana, lavorando quindi sulla sintassi e sul vocabolario specifico, sospetto che la maggior parte dei genitori rimarrebbe perplessa. Ma è esattamente ciò che accade quando una mamma o un papà, o un caregiver, legge un libro a un bambino. E questo è il mio invito, che ripeto agli adulti: leggete libri ai vostri bambini».