cultura e salute

Parole che curano, lezione 2
Perri Klass: «Continuate
a leggere libri ai vostri bimbi!»

Sabato 28 ottobre 2023 circa 4 minuti di lettura In deutscher Sprache

di Valeria Camia

Leggere una storia ai proprio figli, ad alta voce, e fin dalla più tenera età, tenendo in mano “un libro di carta” è obsoleto? Nell’era dei libri elettronici, sempre più interattivi, dobbiamo rassegnarci alla lettura indipendente dei bambini a un’età sempre più giovane? Difficile rispondere, certo è che per la dottoressa Perri Klass la scomparsa della lettura ai figli non è affatto auspicabile: «Quando vedo un neonato o un bambino piccolo, felice sulle ginocchia della sua mamma o del suo papà, mentre sfoglia un libro, qualcosa in me sente che quel bambino sarà in grado di affrontare le sfide future della vita»

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Perri Klass, pediatra, scrittrice, collaboratrice del New York Times e direttore medico nazionale (National Medical Director) dell’organizzazione no-profit Reach Out and Read che opera in ambito pediatrico per promuovere l’alfabetizzazione precoce, sarà a Lugano il 30 ottobre. L’occasione è data dalla seconda lezione del corso “Parole che curano” promosso dalla Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana (USI) con la Divisione Cultura della Città di Lugano e IBSA Foundation per la ricerca scientifica, e con la collaborazione artistica del LAC (Lugano Arte e Cultura). Quest’anno il tema del corso (il terzo del progetto Cultura e Salute) riguarda gli effetti benefici della comunicazione verbale e scritta per la salute del paziente. Nell’Aula polivalente del Campus Est a Lugano, in via La Santa 1, la dottoressa Klass presenterà evidenze che sottolineano l’importanza della lettura genitoriale non solo per lo sviluppo della competenza linguistica e di un’immaginazione vivida nei bambini, ma anche per la loro salute e benessere. L’inizio della lezione è previsto per le 18.

«Dopo essersi concentrata a lungo sull’impatto negativo delle esperienze infantili avverse sulla salute fisica e sul benessere mentale in età adulta - spiega Klass - la ricerca medica sta dando maggiore attenzione scientifica, negli ultimi anni, anche alle esperienze positive dell’infanzia (le cosiddette Positive Childhood Experiences). Questa nuova prospettiva sta contribuendo a riequilibrare la nostra comprensione di come i bambini crescono e del potere dei genitori e delle altre persone che si prendono cura di loro nel sostenerli, anche in momenti difficili. La lettura è ormai riconosciuta tra i medici e i ricercatori come una delle esperienze più positive dell’infanzia»

Come mai? «Quando sono tenuti sulle ginocchia dei loro genitori - dice Klass - vicino a loro e ascoltano una storia; mentre indicano le immagini in un libro; seguendo il ritmo delle rime presenti nel testo e contano gli oggetti illustrati nelle pagine: ecco che i bambini gettano le basi di quelle abilità linguistiche, logiche e di ragionamento che li aiuteranno, in seguito, a gestire le proprie emozioni e comportamenti in situazioni impegnative, e a perseverare per raggiungere i propri obiettivi». 

A chi chiede alla dottoressa quali letture per bambini scegliere e quanta lettura sia necessaria, la risposta è chiara: «Per me il messaggio da veicolare ai genitori è proprio quello di leggere! È un invito, per così dire, ad aprire un libro con il proprio bambino (il che non significa insegnare ai bambini a leggere) sul bus, in una pausa tra un gioco e l’altro, di mattina o alla sera. Che si legga sempre la stessa storia o si cerchino con i bambini continue nuove avventure da leggere: non c’è una regola unica. A mio avviso è importante che i genitori trovino libri e storie piacevoli da leggere, testi che i figli amino ascoltare - per quanto, ci tengo ad aggiungere, credo fermamente che i bambini debbano avere dei libri di alta qualità e culturalmente diversi».

E proprio parlando di cultura e contesti diversi, Klass precisa come gli effetti positivi della lettura valgono indipendentemente dallo status socioeconomico della famiglia, dal reddito familiare e dall’istruzione dei genitori. I libri, insomma, oltre a essere strumenti per entrare in contatto con l’esterno («tenere un libro tra le ginocchia e percepirne le pagine aiuta ancge a sviluppare il senso tattile, aprendo così all’esplorazione del mondo»), servono anche al benessere futuro del bambini in modo “universale”. Ecco perché è necessario un grande impegno da parte delle istituzioni e del mondo scientifico per sensibilizzare, attraverso modalità che possano raggiungere tutti, circa il ruolo importantissimo della lettura genitoriale. «Sono una pediatra - conclude Klass - e se dovessi dire ai genitori di tornare a casa con i loro figli e includere interazioni linguistiche molto positive nella loro vita quotidiana, lavorando quindi sulla sintassi e sul vocabolario specifico, sospetto che la maggior parte dei genitori rimarrebbe perplessa. Ma è esattamente ciò che accade quando una mamma o un papà, o un caregiver, legge un libro a un bambino. E questo è il mio invito, che ripeto agli adulti: leggete libri ai vostri bambini».