Bilancio 2024

L’EOC torna (quasi) in pareggio
ma restano lontani i finanziamenti pubblici per la Ricerca

Venerdì 23 maggio 2025 ca. 5 min. di lettura
L’ingresso dell’Ospedale Italiano a Viganello (foto di Eugenio Celesti)
L’ingresso dell’Ospedale Italiano a Viganello (foto di Eugenio Celesti)

Dopo il forte disavanzo del 2023, ora la situazione è in equilibrio, grazie a un meticoloso lavoro di contenimento dei costi. Si cercano anche fondi privati per i Laboratori di ricerca traslazionale a Bellinzona  
di Paolo Rossi Castelli

L’Ente Ospedaliero Cantonale chiude i conti del 2024 pressoché in pareggio, dopo il deficit pesante (circa 24 milioni di franchi) del 2023, e punta a mantenere questo equilibrio (peraltro non facile da sostenere) anche nei prossimi anni, agendo in modo puntuale e “assoluto”, verrebbe da dire, sulla riduzione dei costi e sul miglioramento delle procedure. Una delle strade prescelte è - e sarà sempre di più - il trasferimento di molte prestazioni terapeutiche dai ricoveri in ospedale agli ambulatori, con spese minori (ma cure ugualmente efficaci) e con un impegno crescente verso la digitalizzazione, per rendere più rapide e fruibili le informazioni necessarie al personale sanitario (proteggendo con forza, nel contempo, la privacy e la sicurezza).
Una grande attenzione verrà attribuita anche alla sostenibilità e ad altri temi importanti, come i modi per migliorare il benessere del personale (oltre a quello, naturalmente, dei pazienti), e per sopperire alla prevista carenza di lavoratori qualificati, nei prossimi anni. Ma molte energie saranno dedicate anche alla parte “edilizia” e tecnologica dell’attività ospedaliera, con 600 milioni di investimenti previsti nei prossimi 10 anni.
Infine, ma non certo ultima per importanza, la ricerca scientifica, su cui l’EOC vuole impegnarsi con grande energia, ma con l’aiuto anche di finanziamenti pubblici, richiesto già da alcuni anni, senza risposte finora.

Il bilancio dell’attività e dei conti 2024 è stato presentato il 22 maggio dai vertici dell’Ente, durante una conferenza stampa all’Ospedale Italiano. «Dopo gli anni burrascosi segnati dal Covid e dall’onda lunga dei suoi effetti negativi sui conti, non solo nostri - ha esordito Paolo Sanvido, presidente del consiglio di amministrazione dell’EOC - annotiamo il sollievo di trovarci in acque meno agitate». Passando ai numeri, Doris Giulieri, capo area finanze, ha spiegato che “il risultato operativo del 2024 (EBIT, cioè l’utile prima degli interessi e delle imposte, ndr) è positivo, mentre il  risultato ordinario (che comprende anche gli ammortamenti e altri aspetti ricorrenti e pianificati, ndr) presenta una leggera perdita: 1.6 milioni, su un totale dei ricavi pari a 961’000 franchi. Dunque - ha continuato Doris Giulieri - è da considerarsi equilibrato, e soprattutto molto migliorativo rispetto agli ultimi anni. In più, l’EOC ha aiutato il Cantone, alleggerendo la spesa di 7 milioni di franchi nel 2024 (tramite un contributo di riequilibrio e un contributo di solidarietà)». Non bisogna poi dimenticare - è stato sottolineato più volte durante la conferenza stampa - che il Ticino ha il valore del punto Tarmed (quello su cui vengono calcolate le tariffe per le prestazioni sanitarie) più basso di tutta la Svizzera.

Grandissima attenzione ai costi, come dicevamo, per raggiungere e mantenere il pareggio di bilancio, pur in presenza di un continuo aumento dei pazienti (un dato che, di per sé, rappresenta un indice di fiducia e di successo). «I ricavi sono cresciuti del 3,3%, mentre i costi solo dello 0,9%» - ha detto Doris Giulieri. Sono molte le vie (alcune anche “fantasiose”) seguite per migliorare le prestazioni senza accrescere le spese. «Ad esempio, quando è stato deciso di ristrutturare il Pronto Soccorso - ha spiegato Alessandro Bressan, direttore dell’Ospedale Regionale di Bellinzona e Valli - abbiamo affittato un capannone di 400 metri quadrati ad Arbedo-Castione e lì abbiamo trasferito il materiale classico della medicina di emergenza, simulando per alcuni mesi l’attività del nostro Pronto Soccorso, e cercando di capire cosa funzionasse bene e quali procedure, invece, andassero ripensate. I risultati di questi lunghi test sono poi stati applicati nel nuovo PS inaugurato alcuni mesi fa, sia per gli adulti che per i bambini, ottenendo un risparmio importante sui tempi: due ore e mezzo a paziente, in media, invece delle tre precedenti (comunque molto al di sotto della media dei Paesi avanzati, che è di circa quattro ore)».

LA RICERCA - Parlavamo della Ricerca, e della necessità di nuovi finanziamenti. L’EOC ha una solida tradizione negli studi clinici, cioè quelli che si eseguono al letto del paziente (sperimentando, ad esempio, nuove terapie, o particolari tecniche chirurgiche e diagnostiche), in collaborazione con la Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana. Ma l’Ente si occupa - a Bellinzona, nel palazzo di Bios+ - anche della ricerca traslazionale (cioè quella che si fa in laboratorio, ma è pensata per arrivare il più presto possibile alla pratica clinica in ospedale). Nel complesso l’anno scorso i ricercatori dell’EOC hanno pubblicato circa 800 studi: un numero elevato, e in crescita rispetto ai 770 del 2023. Molti sono comparsi su riviste scientifiche di alto prestigio. 

«Siamo impegnatissimi nella ricerca, ma non riceviamo, in questo ambito, nessun finanziamento da parte del Cantone, a differenza di quello che avviene per altri istituti - ha spiegato Glauco Martinetti, direttore generale dell’EOC. - Già l’anno scorso avevamo sottolineato questa situazione, che ci crea difficoltà, e sembrava che qualcosa si fosse mosso, a livello politico. Invece, al di là di alcune promesse verbali, non è ancora capitato nulla. Speriamo che il 2025 sia un anno significativo, da questo punto di vista. D’altronde non è un mistero per nessuno la situazione in cui versano attualmente le finanze cantonali. Quindi dovremo essere realisti e guardare a un orizzonte più ampio».

Già da tempo, in ogni caso, l’EOC sta cercando il sostegno anche di privati e fondazioni, per poter finanziare soprattutto i Laboratori di ricerca traslazionale (quattro gruppi di ricerca che, come dicevamo, sono attivi nell’edificio di Bios+, accanto a quelli dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina e dell’Istituto Oncologico di Ricerca). «Stiamo lavorando, in particolare - ha aggiunto Martinetti - a un accordo con alcune famiglie residenti nel nostro Cantone, che hanno disponibilità finanziarie importanti e vogliono sostenere la nostra ricerca. È una forma di mecenatismo moderno, che fa onore al Ticino».